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“Così andrò nudo, incontro al mio Signore”…

 

La mia storia con il Signore, ha avuto inizio molti anni fa;  i primi ad aiutarmi in ciò, sicuramente,  sono stati i miei genitori, i quali con amore e pazienza hanno sempre cercato di trasmettermi i veri valori della vita, come ad esempio, quello di essere un cristiano praticante. Dall’età di sei anni, ho iniziato a fare il ministrante nella mia parrocchia; dopo aver ricevuto il sacramento dell’Eucarestia, mi resi conto, che cercavo qualcosa in più, e, invitato da alcuni amici, partecipai a qualche incontro degli Araldini, un gruppo di ragazzi della famiglia francescana che si avvicinano per la prima volta al carisma e alla vita di San Francesco d’Assisi;  è lì che per la prima volta la mia vita incrociò quella di Francesco ma qualcosa non andò, non mi piacque e dopo un paio d’incontri non andai più! Nello stesso tempo continuai a frequentare la parrocchia, continuai a prestare il servizio di ministrante, partecipando agli incontri per i giovani, ed aiutando con il catechismo … ma qualcosa nella mia vita non andava, stavo cambiando e me ne rendevo conto e anziché tenere strette le sicurezze che mi circondavano, cercai qualcosa di diverso, perché, come ben sappiamo nella nostra società, se verso i 14/15 anni sei dalla parte di Gesù vieni etichettato e a me questo non andava giù; iniziò così la fase più delicata della mia vita. Iniziai ad avere le prime “storielle”, a cercare il divertimento nelle futilità e nelle inutilità che il mondo mi offriva, pensando che l’importante fosse stare fuori casa fino a tardi, e, invece no … mi stavo sbagliando e stavo mettendo sempre più da parte Gesù. Per qualche anno la mia vita passò via così fino al 15 agosto del 2010,quando un evento particolare ha cambiato un po’ le carte in tavola. Esco senza danni fisici, da un incidente stradale molto grave! In quel momento sentii il calore e l’amore che nessun essere umano era mai riuscito a darmi, non capivo da dove provenisse e tenni tutto per me! Nel mio paese era alle porte la Festa di Sant’Umile, un Santo Francescano, come me di Bisignano, al quale decisi di affidare questa mia rinascita, e, attraverso di Lui, con amore, ricominciai a riavvicinarmi a Cristo. Cercai di impegnarmi con tutto me stesso nelle attività parrocchiali e in quelle inter-parrocchiali giovanili; da tutto ciò, con l’aiuto degli adulti, stava prendendo forma anche l’Oratorio Parrocchiale. Nello stesso periodo incontrai una ragazza con la quale iniziai una relazione, tutto andava bene, avevo trovato calma e stabilità; qualcosa però, si stava sgretolando di nuovo: il mio rapporto con il Signore! Stavo scegliendo di nuovo le materialità della vita anziché Lui, tutto quello che avevo ricostruito, tutto quello che mi rendeva felice, pian piano si stava assottigliando, venendo sostituito da delle apparenti felicità! Fino alla veglia di Natale di qualche anno fa, mentre ero a messa, sentii di nuovo, quel calore, quell’abbraccio d’amore, che qualche anno prima mi aveva accolto, quando la mia vita stava scendendo in un baratro! Era Lui che ribussava alla mia porta!… E io, come pecorella smarrita, ritornai al punto di partenza. In paese aveva riaperto, in modo parziale, il Santuario con la presenza fissa di alcuni frati. Risuonò un po’, tra me e me, questa domanda: “se Sant’Umile era stato già la prima volta strumento per riportarmi a Cristo, perché non provarci di nuovo?” E con questa premessa mi riavvicinai, di nuovo, con assiduità a Cristo Eucarestia, Cristo Parola e soprattutto a Cristo Tabernacolo, ma più di una domanda iniziava di nuovo a far capolino nella mia vita! Una domenica, dopo la Santa Messa, una ragazza della GI.FRA, mi propose, per il giorno successivo, di partecipare con loro ai vespri di fraternità! Cercai di coinvolgere anche la mia ragazza,volevo cercare di creare, per quanto possibile un rapporto a tre; ma questo non funzionò. Avevo tutto: lavoro, fidanzata, indipendenza … ma dentro di me c’era un gran vuoto! Stavo bene solo con LUI! Decisi allora di fare più seriamente, e, sempre di nascosto, mi recavo tutti i giorni, appena avevo un attimo libero, davanti a Gesù Eucarestia; un pomeriggio, durante  la recita del Santo Rosario, ad un Padre Nostro, sentì una voce diversa, come se chiamasse proprio me e di nuovo quel calore che mi abbracciava, provai qualcosa di stravolgente! Avevo capito che avevo bisogno di aiuto, perché mi era impossibile ormai, capire da solo quello che Gesù voleva comunicarmi. Nei giorni seguenti, per caso, lessi un passo del Vangelo di Marco, al capitolo 10, dove Gesù incontra un Giovane ricco e dopo un dialogo concluse così:  “Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!»” in quel momento avevo capito, forse anche in modo un po’ istintivo, che avrei dovuto lasciare tante cose della mia vita e abbracciarne delle nuove… quindi nel giro di qualche giorno troncai la relazione che ormai portavo avanti anche con un po’ di falsità; mi affidai ad un frate che mi aiutò nel capire e nel discernere al meglio la chiamata che il Signore aveva per me! Iniziai a fare varie esperienze, molte anche di “nascosto” ma sicuramente quella più toccante fu la Marcia Francescana! 10 giorni di straordinaria quotidianità, di fraternità, di essenzialità … all’entrata in Porziuncola ho vissuto due momenti che sicuramente hanno segnato, in positivo, la mia vita ed in un certo modo sono il sunto delle mie esperienze; la prima, di Buio e di svuotamento (con un pianto gioioso), e la seconda, quello di una nuova Luce, ed era proprio lì, in quella luce, che la mia vita stava prendendo una forma diversa … tutto ciò che era intorno a me mi “sapeva” di nuovo e mi “profumava” di rinnovamento.

Mi stavo rendendo conto che a Cristo non si può scappare e, che niente più mi dava gioia e pace, se non l’essere alla sua sequela! Seguire Cristo povero e Crocifisso e conformarmi alla vita di umiltà che, sia Francesco d’Assisi prima e Umile da Bisignano dopo, avevano percorso. Una delle frasi più belle che mi porto dietro è sicuramente una delle lettere di Chiara ad Agnese: “TE VERAMENTE FELICE”(mentre la leggevo, borbottai tra me e me, un SI di liberazione)e poi continua dicendo“L’amore di LUI rende felici, la contemplazione ristora, la benignità ricolma”.

Man mano che Cristo entrava sempre più nella mia vita io pian piano USCIVO dal MONDO essendo libero di AMARE e di essere AMATO!

 

 

Attilio Emanuele Lontananza

Riaperto il Museo del Santuario di Sant'Umile

 

Il 25 novembre scorso, in occasione della Festa Liturgica di Sant’Umile, dopo alcuni mesi di lavoro portati avanti dai collaboratori Luigi Pastore, Carmelo Pisarro e Giampiero Esposito, fedeli di Sant’Umile e collaboratori della fraternità, sotto la guida del Guardiano, Padre Antonio Martella, è stato riaperto il museo del Convento.

Compie gli anni il coro polifonico

intitolato a Sant’Umile

Tredici anni di successi e soddisfazioni

Nato nel settembre del 2001, il Coro polifonico "Sant’Umile" si è rivelato una delle più belle e lungimiranti intuizioni del cammino di preparazione per la cerimonia di canonizzazione di frate Umile da Bisignano, rappresentando, fra l’altro, uno dei mezzi più fruttuosi di “veicolazione” del nome del santo.

“Il San Francesco D’Assisi” di Francesco Cozza

dal Museo Diocesano lametino a Pechino e New York

 

Partirà alla volta del Today Art Museum of Beijing di Pechino e del Brooklyn Museum di New York la tela del “San Francesco d’Assisi” di Francesco Cozza esposta all’interno del Museo Diocesano di Lamezia Terme. L’opera, risalente al XVII secolo, è stata richiesta al Museo della Diocesi lametina dall’associazione culturale “Oltre Confine”, nell’ambito del tour internazionale inerente il maestro Mattia Preti e il ‘600 italiano che prevede ad oggi due date: a Pechino tra novembre e dicembre 2016, a New York da settembre a ottobre 2017.

Un altro frate minore si dedicò alla pittura nel convento di Mendicino

Quella Francescana ispirazione

Fra' Benedetto, francescano originario di Pietrafitta (1897-1984) fu inviato dal suo provinciale nel convento di Santa Maria di Mendicino nel 1958.
Il superiore del Convento, padre Luciano De Luca, incoraggiò la sua attività artistica organizzando mostre anche fuori dal Comune.
Era nato a Cervicati l’8 agosto 1897. Vestì l’abito francescano a trentaquattro anni il 9 ottobre 1931; e si consacrò definitivamente il 1 gennaio 1936.

Apertura Porta Santa 

La Porta Santa è stata aperta!! Il convento del SS Ecce Homo, gremito di fedeli, ci ha regalato una forte emozione. La Misericordia di Dio Padre Onnipotente possa infondere nel cuore di ognuno Pace, Amore e Perdono. Questo Anno Santo ci invita all'unione e alla fratellanza sotto la guida di Gesù Cristo ,con la purezza dello Spirito Santo. Accogliamo la Bontà Divina, diffondiamo la Sua Santa Misericordia.

 

 Comunicato CEC 18-19 gennaio 2016

La Conferenza Episcopale Calabra si è riunita nei giorni 18 e 19 Gennaio presso il Seminario Regionale di Catanzaro, presieduta dall’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Vincenzo Bertolone.Dopo la preghiera introduttiva e la lettura del verbale precedente, si sono affrontati gli argomenti all’ordine del giorno.Si è provveduto, innanzitutto, alla nomina del Sottosegretario e dell’Amministratore, nelle persone rispettivamente di Mons. Gregorio Montillo e don Pasquale Gentile, entrambi dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. 

 

Credere, Sperare, amare

per un itinerario di vita cristiana

 

Oggi pomeriggio nella Chiesa Madonna di Pompei, in Catanzaro,  ci sarà la presentazione del libro Credere, sperare, amare per un itinerario di vita cristiana di don Giuseppe Silvestre 

LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI MANAGEMENT PASTORALE A CROTONE, NEL CUORE DEL MEDITERRANEO

Partirà il 29 febbraio l’edizione del Mediterraneo della Scuola Internazionale di Management Pastorale presso l’Arcidiocesi di Crotone–Santa Severina per le regioni ed i Paesi limitrofi, per innovare e creare nuove opportunità pastorali, a partire dal tema dei migranti.

L’ascolto attento del territorio, la presenza sempre più interrogante dei migranti, le nuove esigenze pastorali: da qui nasce l’Edizione del Mediterraneo della Scuola Internazionale di Management Pastorale, il primo sviluppo del Progetto della Pontificia Università Lateranense, arrivato a Roma alla II edizione.

Un’edizione speciale che si terrà nell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, con la cui collaborazione il progetto è stato sviluppato, e si rivolgerà non solo alle regioni del Sud Italia, ma anche a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per riflettere insieme sui cambiamenti a cui le società sono sottoposte ed acquisire le competenze pastorali per costruire comunità di pace, fratellanza e collaborazione creativa.

Oltre alle tradizionali aree di studio (progettazione, gestione beni umani ed economici, comunicazione strategica ed innovazione e creazione di impresa sociale), un’attenzione particolare verrà infatti rivolta al tema dei flussi migratori, una realtà ormai strutturale che richiede il superamento di una fase di emergenza ed un’attenta risposta progettuale.



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