“Dolore e amarezza, e al tempo stesso sdegno e condanna, per l’ignobile campagna diffamatoria ai danni del confratello Francesco Milito, vescovo della diocesi di Oppido-Palmi, oggetto di volantini e manifesti, tutti peraltro anonimi, contenenti violenti accuse”.
A esprimersi è l’ufficio di presidenza della Conferenza episcopale calabra (Cec), manifestando “fraterna vicinanza a monsignor Milito” e auspicando “che episodi del genere non abbiano più a verificarsi, nel rispetto delle più elementari regole della convivenza civile e del monito di papa Francesco, che spesso ci ricorda – come nel corso della Messa mattutina a Santa Marta nell’aprile del 2013 – che tutti commettono peccati, ‘ma la calunnia è un’altra cosa.
Beatificazione Del Venerabile Servo Di Dio Francesco Maria Greco Cosenza
Francesco Maria Greco, nacque il 27 luglio 1857 ad Acri, nell’allora Diocesi di San Marco e Bisignano. Avviato alla professione del padre, farmacista, mentre era studente a Napoli avvertì la vocazione al sacerdozio. Visitando in quel periodo il Santuario della Beata Maria Vergine del Rosario, ancora in costruzione, a Pompei, chiese la grazia di diventare “un, prete istruito per ben adempiere il ministero”. Vinte le resistenze paterne, fu ordinato sacerdote nel 1881. Ad Acri fu arciprete-parroco della Chiesa di S. Nicola, dal 1888 alla morte.
A Cosenza il cardinale Amato
beatifica il parroco Francesco Maria Greco
e ne sottolinea la testimonianza sacerdotale - Come una calamita
da L’Osservatore Romano 21-05-2016
Per Francesco Maria Greco essere parroco significava svolgere la sua missione come il buon samaritano, che, scendendo da Gerusalemme a Gerico, «sana l’umanità ferita dal male e dal vizio, per far rinascere la fede assopita o addirittura spenta». È stato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, a sintetizzare con questa immagine l’operato del prete calabrese durante la beatificazione presieduta a nome di Papa Francesco sabato pomeriggio, 21 maggio, nello stadio comunale di Cosenza.