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LEZIONI

DI

TEOLOGIA MORALE

FONDAMENTALE

 

P. LUCA LOPREATO (O.F.M.)

 

La riforma degli studi ecclesiastici, sia a livello Istituzionale che Accademico, promossa dal Concilio Vaticano II, impegnano i docenti ad un rinnovamento radicale del metodo di trattazione delle varie discipline teologiche.

I Manuali esistenti, anche se elaborati da insigni moralisti, quali Vermeersch, Lanza, Naldin, ecc. e non certo privi di valore intrinseco, usati nei corsi di Teologia fino al Concilio, son divenuti tutti sorpassati, da che il Concilio ha aperto nuovi orizzonti alle singole discipline teologiche, additando una visione globale, unitaria e più vitale delle stesse, allo scopo d’eliminare ogni ombra di frattura tra loro e con la vita pratica dei fedeli.

Per quanto concerne la Teologia Morale, di cui ci occupiamo in particolare, sono noti già i tentativi monografici d’illustri cultori di questa scienza, di riportarla alle origini allo scopo di ridarle l’autenticità, che aveva nel periodo aureo della Scolastica e da cui andò scadendo dal sec. XVII, in cui venne staccata dalla Dommatica prima e poi, almeno in parte, anche dal dato biblico.

Il divorzio della Morale dalla Dommatica, tutti sanno, fu causa di decadimento per la Teologia Morale, che finì con l’insabbiarsi nel giuridicismo con qualche punta di positivismo, rara per fortuna.

Il ripristino teologico della Morale Cristiana, iniziato già da tempo della Scuola di Tubinga, vien ora assunto e promosso ufficialmente dalla Chiesa attraverso i Documenti Conciliari Optatam Totius e Lumen Gentium (c.V) e meglio puntualizzato dalla “Nova Ratio” per la formazione sacerdotale (XII).

Assumendo l’incarico dell’insegnamento della Teologia Morale Fondamentale ai giovani studenti, ormai prossimi al sacerdozio, nel Seminario Regionale Calabro: “S. Pio X” in Catanzaro, abbiamo sentito l’esigenza di dover presentar loro un corpo di dottrina organica, chiara e piana. Dottrina che fondata sulla Parola di Dio, confermata dalla Tradizione dei Padri e documentata dal Magistero, proceda in sintonia con la riflessione attuale della Teologia Dommatica, sul dato biblico.

L’esigenza ci ha fatto osare, soprattutto per soddisfare le giuste richieste degli studenti, che desiderano avere, in uno scritto unitario ed organico, quanto noi, servendoci di varie monografie e testi, andavamo dicendo nelle nostre lezioni: uno scritto unitario cioè che servisse loro da guida nella riflessione Teologico-Morale, senza troppe dispersioni.

 

- Il lavoro non è facile e certamente superiore alle nostre limitate capacità, anche perché mancano dei precedenti, che spianino la via nuova e piena di difficoltà, in questo primo periodo del post-concilio. Nel dettare le presenti lezioni siamo partiti dall’opera del P.Haering “La Legge di Cristo” da cui abbiamo assunto l’impostazione cristologica, che ci è sembrata validissima, abbiamo tenuto contemporaneamente sottomano l’opera del prof. J. Fuchs “Theologia Moralis, Fundam. 2 vol.” Roma, il Vermeersch Lanza ed altre pubblicazioni monografiche ci sono state di grande aiuto. Senza nessuna pretesa d’originalità dunque, ma semplice ed umile servizio ai nostri giovani, che vogliono darci una mano nel campo di Cristo, ove oggi più che mai ferve il lavoro.

- In ossequio a quanto il Concilio Vaticano II in “Optatam totius” (n.16) stabilisce circa il nuovo metodo globale d’esposizione per tutte le scienze teologiche, per quanto riguarda la nostra materia in particolare, dettando queste lezioni abbiamo intenzionalmente voluto guidare la loro riflessione sulla sostanza ed essenza dei vari problemi della Teologia morale, illustrandone i vari aspetti e, a titolo informativo, abbiamo anche accennato alle questioni discusse tra le varie correnti teologiche.

- Infine considerando che la nostra trattazione è diretta al corso istituzionale cioè ai giovani che si preparano al S. Ministero Sacerdotale, ci è sembrato utile, a volte, accennare a determinate disposizioni di leggi canoniche. Precisiamo però che questo non significa voler ancora indugiare in sistemi preconciliari e continuare ad infarcire la Teologia Morale di norme giuridiche. Al contrario la Teologia Morale, in questo caso, assumendo determinate norme giuridiche, lo fa per una integrazione, che a volte trattandosi di modalità richieste per l’esercizio valido e legittimo di atti determinati, diventa vera esigenza sostanziale dell’atto morale in questione. In tal senso non è la norma giuridica ed assumendola la moralizza, poiché la norma giuridica diviene dominio della Teologia Morale.

 

Concludiamo queste poche parole di presentazione dichiarando di riconoscere perfettamente che il lavoro non è ancora scientificamente perfetto, né completo. Si tratta di dispense scolastiche, con tutte le imperfezioni, incompletezze e limiti, che esse comportano. Soprattutto se, come nel nostro caso, nello scrivere si è sospinti dal ritmo incalzante del calendario scolastico, che urge per le consegne tempestive agli uditori. Da parte nostra ci dichiariamo in ascolto a tutte le osservazioni, e di ogni genere, che ogni studente o lettore, leggendole, volesse notificarci, assicurando, che far cosa simile, non ci dispiacerà, anzi farà cosa sommamente gradita e verrà da noi considerato e stimato a livello di vera e fraterna collaborazione.

 

P. Luca Lopreato