0
0
0
s2smodern
powered by social2s

Foglie Sparse

di Padre Pacifico Zaccaro

PRESENTAZIONE

Nella storia della letteratura italiana delle origini tra i poeti, oltre a S. Francesco, viene annoverato anche uno dei suoi seguaci: tale "Fra Pacifico", la cui figura è avvolta in un alone di leggenda in quanto si sa soltanto che visse a fianco del Poverello d'Assisi e fu da lui incaricato di andar cantando per il mondo le "Laudes Creaturarum". Ora, io non so se al momento di prendere i voti nell'ordine dei Frati Minori Padre Pacifico Zaccaro, fresco di studi letterari, abbia consapevolmente voluto assumere quel nome immaginando un'ideale affinità con il mitico poeta missionario francescano del XIII secolo.

Quello che è certo, dopo la pubblicazione del libro "Voci del cuore" del luglio 1995, con questa seconda raccolta di poesie P. Pacifico si conferma poeta e cantore di un messaggio semplice ma dall'attualità intramontabile: quello dell'amore evangelico, alla cui validità possono fare riferimento tutti, credenti e non credenti. Un messaggio che ci parla di un nuovo modo amoroso di rapportarci agli altri, basato sulla bontà, sul rispetto e sulla tolleranza, e del quale l'ex parroco della chiesa del SS. Crocifisso, il frate buono tanto amato dai cutresi, si fa umilmente portatore in un mondo come quello d'oggi così confuso, incerto e problematico; e, per questo, tanto più bisognoso di una speranza e di un'attesa di vita in grado di riscattare il momento oscuro che stiamo vivendo, quasi sopraffatti dalla violenza e dalla volgarità dilaganti.

Rispetto al primo volumetto si notano qui, pur sempre circonfusi di un caldo afflato religioso, un maggiore respiro sociale e una dimensione mondana dei contenuti che vengono via via esplicitandosi nell'ansiosa ricerca della verità effettuale (non di quella divina e trascendente data per scontata e proclamata quotidianamente), nel bisogno espresso di una convivenza umana più civile e più serena, nel desiderio di pace per gli uomini di ogni latitudine e d'ogni colore e nella necessità di un ripristino dei fondamentali valori morali che sempre più spesso oggi si vedono calpestati.

In questa seconda raccolta è presente anche un'altra novità che riguarda il problema del rapporto fra lingua come istituzione tradizionale codificata e lingua come stile (lo stile inteso quale personale strumento di comunicazione artistica ed estetica). E la novità consiste nel fatto che vi si avverte un pò meno il bisogno di utilizzare quei tratti esterni del linguaggio (cor per cuore, alma per anima, verbo per parola, augello per uccello, gire per andare etc.) inchiodati in una loro fissità più letterariamente arcadica che moderna. Nella metrica, inoltre, prevale una sapiente tecnica dell'endecasillabo sciolto con tentativi ben riusciti di verbo libero.

Il tono e il ritmo risultano più dall'uso dell'assonanza e meno dalla rima vera e propria degli schemi tradizionali non più sentiti come indispensabili alla poesia.

Rosario Anastasi